Mamme, medici, infermieri: non macchiatevi del delitto dell’aborto!

Carlo Principe - Presidente del Centro di Aiuto alla Vita Benevento - ONLUS.

Embrione di 5-6 settimane espulso con la RU486
Embrione di 5-6 settimane espulso con la RU486

Avevo sperato che non fosse vero. E invece, nel pieno della pandemia, anche nella nostra Città di Benevento continua la pratica dell’aborto. Deve essere garantito perché, dicono, è un “servizio essenziale”.

In un tempo in cui in Italia si respira la morte, anche nell’ospedale intitolato al Santo della nostra Terra, San Pio, che sull’aborto ha usato espressioni di fuoco, si continua ad uccidere la vita innocente e indifesa nel nome di un presunto diritto alla libera scelta della donna.

E allora ascoltiamo cosa dice questo nostro Santo. Rispondendo a padre Pellegrino che lo “rimproverava” per aver negato l’assoluzione ad una signora che aveva abortito, Padre Pio disse: “Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici economici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore. L’aborto non è soltanto omicidio ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli sì o no?”

Gli abortisti si sarebbero stracciato le vesti di fronte a questa reazione. Ma Padre Pio ha amato quella donna, non ha infierito su di lei. Egli sapeva a quali conseguenze sarebbe andata incontro: nel corpo, nella mente e soprattutto nell’anima. E allora, secondo il suo stile, l’ha maltrattata sapendo che era l’unico modo per farla rinsavire e salvarla.

Non amano la donna, invece, coloro che in questo periodo rivendicano per lei perfino l’aborto chimico “fai da te”, ben sapendo che è 10 volte più pericoloso dell’aborto chirurgico e psicologicamente più devastante (deve riconoscere, tra atroci dolori, l’embrione espulso nel water!). Essi vollero la 194 per evitare il “pericoloso” aborto clandestino, ma oggi, chiedendo per la donna l’aborto chimico in casa senza assistenza medica, svelano solo il loro intento ideologico.

L’uccisione dell’innocente, per mano della stessa madre per giunta, è uno dei peccati più gravi in assoluto. Lo dice la Chiesa, lo dicono i Santi e non solo Padre Pio. A Santa Faustina Kowalska Gesù aveva rivelato “che avrebbe distrutto come Sodoma e Gomorra una delle più belle città della nostra patria (Polonia) a causa dei peccati di uccisione dei bambini non fatti nascere”.

Con questa grave pandemia di dimensioni globali, non si può escludere che siamo in presenza di un castigo divino. Chi lo fa contraddice le Scritture e rinnega la teologia dei Santi. Fra tutti, il nostro San Pio che, spiegando anche il senso del castigo (non è un atto di un Dio crudele!), così si rivolge a un suo figlio spirituale: “Ringrazia e bacia dolcemente la mano di Dio che ti percuote: è sempre la mano di un Padre che ti percuote perché ti vuol bene”. E a proposito della Prima Guerra Mondiale dice: “Il flagello attuale nei fini di Dio è di avvicinare l’uomo alla divinità”.

Siamo consapevoli che ogni anno, nel mondo, si eseguono 50 milioni di aborti? Uno spaventoso massacro di figli di Dio che avviene anche grazie a leggi votate dalle stesse aggregazioni politiche sostenute, sembra incredibile ma è così, anche da cattolici e perfino da preti.

In sintonia con Papa Francesco, che nella Veglia Pasquale ha ammonito il mondo affinché “cessino gli aborti che uccidono la vita innocente”, noi diciamo alle mamme: non abortite. non uccidete il frutto delle vostre viscere, non vi macchiate di questo “abominevole delitto (Concilio V. II)! Cercate chi può darvi una mano. Il Centro di Aiuto alla Vita di Benevento (lo trovate sul web) vi è vicino nelle vostre difficoltà e vi propone concrete alternative. Diverse centinaia di mamme che col CAV hanno rinunciato all’aborto, non si sono mai pentite di non aver abortito. E se una maternità vi è proprio insopportabile, allora ricorrete al parto in anonimato: il vostro bimbo verrà dato in adozione.

Un bambino è sempre una bella notizia. La Vita è dono infinito di Dio e quando sboccia in un tempo in cui la morte sembra farla da padrona, è un forte segno di speranza perché significa che Dio non si è ancora stancato dell’umanità.

Lo stesso diciamo agli operatori sanitari, medici e infermieri dell’ospedale S. Pio che applicano la 194: smettetela di fare aborti, ricorrete all’obiezione di coscienza. Non macchiatevi più del sangue innocente! Il giudizio di Dio sarà durissimo verso chi calpesta il Suo Comandamento: “non uccidere”.

Cos’altro deve accadere perché ci rendiamo conto che Egli, per quanto sia “paziente” e “lento all’ira”, non può sopportare all’infinito le nostre iniquità? Cosa vuole dirci Dio con questa prova se non “Lavatevi, purificatevi, togliete dalla mia presenza la malvagità delle vostre azioni, cessate di fare il male” (Isaia 1,16)?

 

E allora è questo un tempo propizio per la conversione. Senza quella, la Misericordia di Dio, per quanto infinita, non può raggiungerci. Solo col pentimento dei nostri peccati, non importa quanto siano grandi, risorgeremo con Cristo.