E’ indiscutibile che gli omosessuali vivano anche grandi sofferenze. Ma come aiutarli a raggiungere la felicità? Quella vera, però, non quella di chi sostiene, nella foga di un “buonismo distruttivo che pretende di fasciare le ferite senza curarle” (papa Francesco),  che questa felicità passi attraverso la benedizione della loro richiesta di matrimonio omosessuale, “purché vi sia amore e rispetto”.

Accogliere queste “istanze” significa abbandonarli pilatescamente al loro destino di sofferenze, non solo spirituali. Un ex gay, Luca Di Tolve,  dimostra che quella strada, lastricata di atti lussuriosi e di relazioni inconsistenti, rende la vita dei gay un inferno.

La testimonianza di Luca mette in luce una verità che sfugge a molti: non sono certo le lobby gay a offrire le risposte agli omosessuali che, anzi, ne sono strumentalizzati, ma è la Chiesa di Cristo dove Luca ha trovato la pace.

Dunque, la prima carità verso gli omosessuali è quella della Verità: “la carità si compiace della Verità” (1Cor, 13).

Il gay-pride è funzionale anche alla legittimazione del gender nelle scuole, perfino negli asili, che, se non contrastato, condurrà a un drammatico capovolgi- mento dell’essenza stessa dell’uomo e della civiltà naturale.

Ma in gioco c’è anche la propagazione della fede. Dice Benedetto XVI: “la rinuncia alla Verità è letale per la fede”. Si spiega anche così, forse, la drammatica crisi vocazionale in Occidente.

Il contenuto ed il messaggio del pieghevole testimonianza di un ex gay Luca Di Tolve (tratta da un articolo riportato sulla rivista del mensile "Il Timone" di aprile 2015 e da un suo libro "ero Gay"), su una vita reale quindi e non sulle opinioni di chi un simile dramma non ha mai vissuto, rende l'operazione molto ben fatta e articolata nell'esposizione.
Luca descrive la vita di inferno di un mondo in cui gli omosessuali non sono amati.

Il pieghevole è indirizzato ai giovani erroneamente convinti che una relazione omosessuale sia una naturale variante dell'amore umano, e alle persone omosessuali spesso strumentalizzate nel loro disagio: il messaggio del pieghevole intende offrire loro un motivo di speranza.

 

Il tema è urgentissimo, il pieghevole è da diffondere tra i giovani. Nel Giubileo della Misericordia è uno strumento per una importante opera di misericordia sprituale: "Consigliare i dubbiosi".

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L'impossibile normalità
Luca Di Tolve racconta la sua storia di ex gay
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