Quei peccati che “gridano al Cielo” e il sonno dei cattolici


Carlo Principe – presidente del CAV di Benevento

"Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. Egualmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi..” (Rm 1, 26).

San Paolo dichiara esclusi dal Regno dei Cieli «immorali, idolatri, adulteri, effeminati, sodomiti, ladri, avari, ubriaconi, maldicenti e rapaci» (1 Cor 6,9-10).

Sull’abominio dei rapporti contro natura, peccati che gridano al Cielo, la Parola di Dio è chiara.

Perché, allora, tanti cattolici, anche giovani impegnati in gruppi ecclesiali, assumono posizioni contrarie? Perché, proni alla dittatura del pensiero omosessualista, essi addirittura appoggiano gli attivisti gay nelle loro battaglie per i “diritti” degli omosessuali facendo propri slogan del tipo: “che male c’è se due persone dello stesso sesso si amano?”

Ecco la questione cruciale poco dibattuta nei convegno diocesani: prima di uscire dal “recinto” in cerca di giovani, occorre chiedersi: chi sono quelli che stanno dentro?

Catechisti, capi, educatori, responsabili di gruppi che collaborano col parroco nella guida di altri giovani, come vivono e incarnano la fede nella loro vita?

La percezione è che in troppi, tra questi, mettano in discussione il Magistero della Chiesa e la legge di Dio  giudicandola troppo severa con omosessuali, conviventi e divorziati risposati tollerando, se non vivendolo, il peccato.

E allora non meraviglia se le comunità siano spente spiritualmente mostrandosi, nei vari ambiti sociali e politici, non addirittura complici della dissoluzione morale verso cui la nostra società sta precipitando.

All’ignavia di politici cattolici dobbiamo le “conquiste civili” del divorzio, dell’aborto e della fabbricazione in provetta - ora anche eterologa - dei bambini. E ben presto l’ondata della cultura omosessualista travolgerà il diritto naturale e scardinerà l’idea stessa della Famiglia così come voluta da Dio.

E il colpo di grazia verrà inferto da un Governo presieduto proprio da un “cattolico” affetto da quella confusione,  ma che affascina proprio quei giovani (a Benedetto XVI che ammoniva i politici a difendere i principi non negoziabili, Matteo Renzi rispose:"Ho grande rispetto per il pontefice: io sono cattolico ma quando faccio politica rispondo alla Costituzione, alle leggi e alla mia coscienza. Non sono chiamato ad applicare le indicazioni che mi dà qualcun altro).

La sua agenda è nota: prima si reprimerà ogni dissenso inventando il reato di “omofobia”, poi si legalizzeranno i matrimoni gay con annesso diritto all’adozione di bambini, seguirà l’apertura del mercato dei gameti e dell’utero in affitto. E all’orizzonte si profila la normalizzazione del “poliamore”, della pedofilia, dell’incesto, dell’”assistente sessuale” per i disabili, ecc. Insomma: un abominio.

E tutte queste “urgenze” anti-vita in un Paese inesorabilmente avviato, a causa di una denatalità senza precedenti nella storia, all’estinzione.

Sono i frutti velenosi della cultura necrofila che avanza nel sonno più profondo di gran parte del mondo cattolico, se non con la sua complicità.

Chi invertirà la rotta? Chi ricostruirà la civiltà dell’amore? Saranno i giovani, naturalmente. Purché siano formati non solo sulla Verità di fede, ma anche alla conoscenza e all’amore della Legge di Dio.

E, soprattutto, che amano Gesù: “chi accoglie i miei comandamentie li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e, anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui” (GV 14.21) e «Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore» (Gv 15,10).

Rimanere nell’amore di Cristo, ecco la condizione per evangelizzare altri giovani. Ma l’amore a Cristo Via, Verità e Vita si manifesta con la vita di Grazia e nell’osservanza dei suoi Comandamenti.

Solo Cristo ha sconfitto la morte e perciò solo in lui possiamo, come dice Giovanni Paolo II, “costruire una nuova cultura della vita " (E.V., n. 95).

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Commenti: 3
  • #1

    Ernesto (domenica, 05 giugno 2016 14:33)

    Credo che i malintesi sulla dottrina cattolica abbiano avuta la " stura" dal Concilio Vaticano II . Infatti le encicliche di Giovanni Paolo Il e Benedetto XVI miravano spesso a reprimere gli abusi dottrinali di molti cattolici che in nome dello spirito del Concilio smantellavano la divina dottrina...

  • #2

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